mercoledì 22 ottobre 2014

L'esperienza di Anna con CBM

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Tutto è iniziato con una telefonata di CBM Italia:
Lei è una nostra sostenitrice da anni, potrebbe aiutarci ad aiutare una bambina che a causa della sua disabilità alle gambe non può fare una vita normale?”
Chiedo tempo per riflettere, ne parlo con amici e insieme prendiamo una decisione.”
Si sta avvicinando il Santo Natale, decidiamo di rinunciare ai nostri regali e di aiutare la bimba.
Dopo poco tempo riceviamo la foto di una bimba bellissima di 3 anni con le gambe arcuate (ginocchia vare).
Con il nostro sostegno riescono ad operarla e dopo alcuni mesi ecco arrivare la foto della bimba che si sostiene con le sue stampelle di legno.
Comincia la lunga riabilitazione e la nostra ansia perché le notizie tardano ad arrivare. Purtroppo c'erano state delle complicazioni che per fortuna, un po' per volta, si sono risolte.
Inoltre veniamo a sapere che nel villaggio i vicini avevano ripetutamente criticato la scelta dei genitori di far operare la bimba, dicendo che l'operazione non era riuscita bene e che la bimba sarebbe rimasta con le gambine arcuate perché i risultati non erano subito visibili.
Per fortuna però non è stato così, quel risultato “subito non visibile” era solo il normale decorso dell'operazione.
Dopo qualche tempo, finalmente, ecco il video della bambina che corre felice assieme ad amichetti e fratellini, gioca a pallone e può aiutare la mamma nel portare l'acqua, con le sue belle gambine dritte.
Che gioia e che commozione!
È vero, abbiamo rinunciato ai nostri regali di Natale, ma in compenso ne abbiamo avuto uno di meraviglioso:

il sapere che B. potrà affrontare la vita con serenità come gli altri bambini, come è giusto che sia.
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CBM Onlus - Sostegno a distanza di bambini con disabilità
immagine di CBM
http://www.cbmitalia.org/sostegno-a-distanza

martedì 22 ottobre 2013

L'esperienza di Francesca con COOPI

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La decisione di iniziare un’adozione a distanza nasce parecchio tempo fa, poi però è sempre rimasta in sospeso in quanto non conoscevo nessuno che ne avesse un’esperienza diretta con cui potermi confrontare.
Poi parlando del più e del meno un sera con amici, vengo a conoscenza della COOPI, inizio ad informarmi sul sito, a chiedere informazioni alla persona che me ne ha parlato e alla fine mi convinco e inizio il mio sostegno.
La scelta del paese è arrivata dal cuore, non c’erano motivi particolari che mi spingessero verso il Perù, ma il semplice amore per quei paesi e per quel popolo.
Mi sono informata sui vari progetti e mi sono avvicinata a quello che mi ha più toccato da un punto di vista umano, ho pensato ai bambini e adolescenti che potevano vivere in quelle situazioni e ho diretto il mio sostegno dove credevo che sarebbe stato più utile. So bene che ogni bambino ha bisogno di aiuto, ma come in ogni scelta c’è la soggettività. E io anche in questa scelta mi sono lasciata guidare dalle emozioni.
Così è iniziato tutto!! Ho iniziato ad aspettare le prime informazioni sul bambino che avrei aiutato, e quando la lettera è arrivata… che emozione aprirla e leggere a che tu stai dando un’occasione.
Perché il senso di tutto questo è il pensiero di poter dare un’opportunità a un ragazzo che altrimenti non ne avrebbe avuto per i motivi più svariati. Brian, così si chiama il nostro primo “bambino a distanza”, aveva una situazione famigliare molto difficile, viveva con la nonna e altri fratelli e se non aveva molte possibilità di studiare, doveva lavorare per poter aiutare la nonna e i fratelli. Ma con il nostro aiuto poteva imparare un mestiere e garantirsi un lavoro onesto.
La prima lettera della COOPI oltre alle informazioni su Brian conteneva anche una letterina scritta da lui in cui si presentava. È stata davvero una bellissima emozione leggere ciò che ci scriveva.
Poi sono seguite le altre lettere con gli aggiornamenti sui suoi progressi scolastici e ci veniva detto quanto lui si impegnasse e come fosse contento di poter studiare, e questo rendeva felice anche a me, perché davo una possibilità a qualcuno che la apprezzava e la sapeva sfruttare davvero!
Poi l’anno scorso è arrivata una lettera che mi ha reso immensamente felice, la COOPI mi comunicava che la situazione famigliare di Brian era migliorata, la madre aveva trovato un lavoro e poteva riunire in casa sua la sua famiglia e così Brian dopo tanto tempo poteva ritrovare la sua famiglia. Adesso Brian continua a studiare ma vive a casa con sua mamma per cui non può più essere aiutato dal sostegno a distanza.
Anche se mi è dispiaciuto “perdere Brian il sapere che ora sta bene ed è tornato con la sua famiglia è stata una notizia che mi ha riempito di gioia.
La COOPI mi ha offerto un nuovo sostegno e io l’ho accolto con gioia e ora sono in attesa di nuove notizie sulla ragazza che andremo ad aiutare.
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La casa di accoglienza CIMA (Centro Integración Minores con Amor)
foto di COOPI
adottareadistanza.coopi.org/progetti/peru/

 

domenica 20 ottobre 2013

L'esperienza di Marco con CBM

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Come è iniziata

E’ una scelta personale. E’ un piccolo gesto che ripaga con intense emozioni, ogni volta che arriva a casa una busta con un aggiornamento.
La mia esperienza è con CBM. Non so scrivere il motivo esatto per cui ho scelto questa organizzazione, posso solo dire che adesso sono convinto della scelta.
Ho in bella vista in casa un piccolo portafoto con le foto dei 2 bimbi ai quali ho contribuito a dare un aiuto per curare per i loro problemi. Sono un bimbo e una bimba. Il bimbo, africano, aveva un problema agli occhi, la bimba alle gambe.
Dopo il primo contatto con CBM è passato un po di tempo in cui c’erano tante domande : come funzionerà, cosa dovrò fare, chi aiuterò?

Un giorno tutto si è svelato nel modo più diretto. Una busta, grande, con un testo che presentava il bimbo che avrei aiutato e i suoi problemi agli occhi. Spiegava chi era, come sarebbe stato curato. Insieme c’era un piccolo portafoto e 2 fotografie del bimbo, una piccola emozione. Ho subito messo le fotografie nel portafoto e messo questo in bella mostra sul mobile. Anzi no, prima ho portato tutto con me nella borsa , per un po', per poter mostrare a varie persone come funzionava l’adozione e condividere con loro l’inizio di questa esperienza.

Non è forse una vera e propria adozione a distanza con un rapporto diretto con il bimbo, ma consente di vedere comunque l’evoluzione della sua vita finché inizia a stare meglio. E’ lo scopo per cui avevo scelto di trovare un associazione: aiutare e dare il mio contributo che loro avrebbero sicuramente indirizzato e utilizzato nel modo che ritenevano più utile.

Le altre tappe

Gli aggiornamenti sulla salute e le cure del bimbo si sono succeduti ma senza troppa frequenza. E credo sia normale, come molte cure quelle agli occhi hanno bisogno di tempo. Alla fine ricevo un giorno un messaggio e-mail contenente un collegamento a un video. E senza farlo apposta arriva 3 giorni prima del mio compleanno, non so se per caso o no, comunque un bellissimo regalo :). Nel video viene mostrato un bellissimo bambino, allegro, che corre felice con un paio di occhiali nuovi nuovi e un bel sorriso. E’ proprio il bimbo del quale ho ricevuto le foto all’inizio dell’esperienza di adozione e ora la sua vista gli consente di giocare. Il video mostra anche quanto è stato fatto in questi mesi: le sue difficoltà iniziali dovute ai problemi agli occhi, le cure, gli interventi e la riabilitazione. Che felicità.
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CBM Onlus - Sostegno a distanza dei bambini con disabilità
immagine di CBM
www.bambinidimenticati.it